Cap.27 |
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bardana |
La bardana (arctium) costituisce un genere nella sottofamiglia delle Carduoideae all'interno della famiglia delle Asteraceae .
La medicina tradizionale attribuisce alla bardana una proprietà diuretica e di purificazione del sangue. In passato era consigliata anche contro artriti, ulcere, problemi allo stomaco, alopecia, psoriasi, impurità della pelle, prolasso uterino e per la cura delle ferite.
Attualmente è consigliata nel trattamento della pelle grazie all'utilizzo di decotti, estratti e impacchi che danno un certo giovamento per combattere l'acne, la foruncolosi e le pelli grasse. Fondamentalmente, la bardana ha una funzione depurativa, diuretica e stimola le funzioni epatobiliari. |
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leprotto |
Il leprotto ha occhi gialli, denti incisivi a scalpello, un batuffolo di coda bianca. Ha una certa somiglianza con il coniglio, ma ha le orecchie e le zampe posteriori più lunghe.
Appena nato, ha le orecchie e il corpo coperto dal pelo. Mamma lepre lo nutre con il suo latte per due settimane.
Di giorno il leprotto si riposa. Di notte si procura il cibo: erba medica, trifoglio e carote. Dorme poco perché sta sempre all'erta. Ha un udito eccezionale che gli permette di sentire anche il più lieve rumore. |
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Vulneraria |
Anthyllis vulneraria L.s.l.
Pianta erbacea molto polimorfa, biennale e perenne, rizomatosa, i fusti prostrati o ascendenti, pelosi a volte bianchi e lanosi all’ estremità. Alta da 5 a 40 cm.
Le foglie basali sono poco numerose e polimorfe, sono divise in 2-3 paia di foglioline, le cauline sono composte, imparipennate, disposte a coppie con elementi oblungo-lineari; il segmento apicale è più lungo di quelli laterali. Il limbo è glabro o leggermente lanuginoso al di sopra, setoso sotto.
I fiori sono sessili o portati da brevi peduncoli. sono riuniti in capolini terminali (3-4 cm), circondati da brattee palmate. Calice di 5x15 mm circa, ricoperto di peli appressati lucidi, biancastro o giallastro a volte rosso all’apice. La corolla giallo-rossa.
I frutti sono legumi villosi.
Nel Medioevo la vulneraria era fra quelle “erbe miracolose” che si coglievano la notte di S. Giovanni, capace di accelerare la guarigione delle ferite di proteggere dal malocchio sia le persone che il bestiame. |
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Garofano |
Il garofano (Dianthus L.) è un genere della famiglia delle Caryophyllaceae, originario delle zone temperate del Globo.
Il nome scientifico deriva dal greco e significa 'fiore degli dei'.
Il genere comprende oltre 300 specie di piante erbacee o sublegnose, annuali, biennali e perenni, originarie delle zone temperate del globo, di altezza tra i 25 e i 100 cm; hanno fusti angolosi e nodosi, foglie opposte lineari o lanceolate, molli e piane, rigide e caniculate; fiori isolati o geminati a volte a capolini, con calice tubuloso e cilindrico, corolla a 5 petali con una lunga unghia; il frutto è una capsula uniloculare portante numerosissimi semi. |
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Buglossa |
ASPETTO: piantina biennale o perenne di
diversi centimetri di altezza. Il fusto eretto è ramoso,
ricoperto di fitta peluria, la radice è a fittone,
quasi scomparsa per l’uso indiscriminato
dei diserbanti o delle arature profonde.
FIORI: numerosi, generalmente riuniti in
grappoli di un bel colore azzurro; quasi violapurpureo
si aprono a forma di stella ed hanno
degli stami sensazionali. Fiorisce verso maggio. |
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loffa di lupo |
Corpo fruttifero 6-12 subsferico-piriforme, assottigliato alla base in un breve peduncolo solcato-grinzoso; esperidio dapprima bianco poi grigiastro-bruno; inizialmente rivestito di granuli irregolari e verrucoso, poi irregolarmente reticolato, caduco in modo da scoprire l'endoperidio liscio, grigiastro e papiraceo; deiscenza irregolare a partire dalla parte superiore ma poi interessante tutta la parte sferica del corpo fruttifero ad eccezione della parte basale sterile che resta nel terreno come una coppa vuota ed è visibile anche dopo diverso tempo sui prati.
Note le tipiche vescie di prato che vanno consumate esclusivamente se fresche e giovani, con la gleba perfettamente bianca; anche da crude sono gradevoli commestibili. |
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