Cap.20 |
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cicuta |
La cicuta (Conium maculatum L., 1753) è una pianta della famiglia delle Apiaceae. È una pianta erbacea perenne, trovabile fino a 1800 metri di altitudine, comunemente nota come cicuta o cicuta maggiore, originaria dell'Europa, passata alla storia quale leggendaria bevanda che il filosofo Socrate fu condannato a bere per darsi la morte. Tuttavia, con tutta probabilità (dati i sintomi descritti nel Fedone di Platone), Socrate utilizzò una mistura di veleni (cicuta da Conium, oppio e datura).
Conium maculatum è una pianta erbacea, con radice carnosa di colore bianco.
Il fusto, che può raggiungere 1-2 metri di altezza, è tipicamente arrossato verso il basso e presenta per tutta la lunghezza delle macchie rosso vino.
Le foglie inferiori sono molto grandi e suddivise in un gran numero di foglioline a bordi dentati (foglia composta pennatosetta).
I fiori sono portati in infiorescenze ad ombrella di colore bianco. La pianta fiorisce tra aprile ed agosto.
utta la pianta è notevolmente velenosa e può portare alla morte. Ciò è dovuto alla presenza di almeno cinque diversi alcaloidi: la coniina, la conidrina, la pseudoconidrina, la metilconicina e la coniceina. La coniina — una neurotossina — è l'alcaloide più attivo ed agisce a livello delle sinapsi neuromuscolari.
La concentrazione dei principi attivi tossici varia in funzione della parte della pianta, in particolare:
frutti verdi: 0,73-0,98 %
frutti maturi: 0,50 %
fiori: 0,09-0,24 %
foglie: 0,03-0,18 %
fusti: 0,01-0,08 %
radici: 0,05 %
Si ritiene che la dose mortale per un essere umano sia di qualche grammo di frutti verdi. Nell'uomo l'ingestione della cicuta provoca problemi digestivi, cefalee ed in seguito parestesia, diminuzione della forza muscolare, e infine una paralisi ascendente. |
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scoiattolo |
Lo scoiattolo (Sciurus vulgaris) è un roditore di taglia medio-piccola (40 cm) della famiglia degli Sciuridae, che comprende molte altre specie come la marmotta e il cane della prateria.
In verità, al genere Sciurus e ai suoi parenti più prossimi appartengono diverse specie di animali che vanno sotto il nome comune di "scoiattolo". La specie più nota è certamente lo scoiattolo europeo, rosso col pelo del petto più chiaro. In Italia la varietà rossa arriva fino alla Tuscia e all'Umbria. Più a sud viene sostituita dalla varietà nera, caratteristica dei boschi dell'Appennino dall'Abruzzo all'Aspromonte (ma se ne trova una piccola popolazione anche a Villa Ada, al centro di Roma, da non confondersi con le tamie introdotte dall'uomo).
Lo scoiattolo è un animale arboricolo, abile saltatore, e per questo legato agli ambienti silvani. Si nutre di noci, ghiande, funghi e frutta, delle quali fa cospicue scorte durante la stagione estiva, immagazzinandole in dispense ben nascoste, per poi attingerne nei periodi di scarsità (salvo dimenticarsene, collaborando così alla disseminazione delle piante). I principali predatori dello scoiattolo sono la martora (Martes martes), il gatto selvatico (Felis silvestris) e diverse specie di rapaci. |
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Campanula |
Campanula (Campanula L. 1753) è un genere di piante Spermatofite Dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Campanulaceae, dall’aspetto di erbacee annuali o perenni dal tipico fiore a forma di campana.
Questo genere è molto vasto : secondo le varie classificazioni si arriva anche oltre alle 250 specie elencate. Una sessantina circa sono spontanee del nostro territorio; le altre hanno origine dai territori delle zone temperate dell'emisfero boreale (una ventina e forse più sono originarie dell'America Settentrionale). È comunque dalle regioni mediterranee che si pensa abbia avuto inizio la distribuzione, nel resto del mondo, di queste piante. |
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cincia |
Le Cincie (Paridae, Vigors 1825) sono una famiglia di uccelli di piccole dimensioni, insettivori, che nidificano per lo più negli incavi degli alberi. La famiglia comprende circa 60 specie di passeriformi diffusi nell'area paleoartica, neoartica e in Africa. La maggior parte appartiene al genere Parus.
Sono una famiglia di uccelli che non supera i 15 cm di lunghezza, la cinciallegra (Parus major) è la specie più grossa. I colori sono variabili e variano dal grigio con la testa nera per le specie americane, al marrone per alcune specie europee, come Cincia mora (Parus ater) e Cincia bigia (Parus palustris), al blu per la Cinciallegra (Parus major) e la cinciarella (Parus caeruleus) fino al celeste-bianco di Parus cyanus. |
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favo |
Il favo è un raggruppamento di celle esagonali di cera costruito dalle api nel loro nido per contenere le larve della covata e per immagazzinare miele e polline. Con il termine a nido d'ape ci si riferisce anche ai materiali fatti dall'uomo che ne riproducono la struttura. Le vespe Polistinae e Vespinae inoltre costruiscono favi a prisma esagonale avvolti da un involucro, composti di carta invece che di cera.
Il favo costituisce fondamentalmente l'arredamento e la dispensa nella casa delle api. Gli apicoltori possono rimuovere l'intero favo per raccogliere il miele. L'estrazione del miele viene effettuata disopercolando le celle e centrifugando il favo in un apposito macchinario, chiamato smielatore. Talvolta un favo fresco viene venduto intatto come miele in favo, specialmente quando il miele che se ne ricava viene consumato spalmato su pane piuttosto che usato per cucinare o edulcorare il tè. |
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