La Collina dei conigli . R. Admas
Cap.12 Pag.67 maggese

Il maggese è la parte di un campo lasciato a riposo o a pascolo, senza alcuna coltivazione.

La tecnica della rotazione è utilizzata principalmente in aridocoltura e negli avvicendamenti colturali. Il maggese rappresenta un'annata di "riposo" del terreno con lavorazioni periodiche capaci di tenerlo pulito da erbe infestanti e contemporaneamente mosso in superficie. La sua forma più classica prevede quattro lavorazioni del terreno (arature) che si susseguono, distanziate di circa 45 giorni, da marzo fino ad agosto, e possiedono profondità variabile: molto leggera l'ultima e più profonde invece la prima e la terza.

Dalla raccolta della coltura precedente sino alla prima lavorazione nasce e si sviluppa durante l'autunno-inverno una vegetazione spontanea la cui produzione di erba può esser sfruttata per l'alimentazione animale.

    lepri

Lepus (Linnaeus, 1758) è un genere di mammiferi lagomorfi appartenente alla famiglia dei Leporidi, della quale costituisce il genere più numeroso e rappresentato nel mondo.
Le lepri sono abbastanza simili ai conigli, Leporidi appartenenti a diversi generi di cui i più rappresentativi sono Oryctolagus e Sylvilagus, tuttavia hanno alcuni caratteri morfologici e etologici che le distinguono nettamente dal resto della famiglia.
Sotto l'aspetto morfologico, le lepri hanno in generale orecchie più lunghe del capo e occhi proporzionalmente più grandi, sono di maggiori dimensioni (piede lungo più di 9 cm) e le estremità delle orecchie sono in genere più scure. A differenza dei conigli, i neonati delle lepri sono piuttosto precoci: alla nascita hanno gli occhi aperti, il corpo è già rivestito da una pelliccia e sono in grado di muoversi autonomamente.
Sotto l'aspetto etologico, le lepri sono animali solitari (vivono al più in coppia), non costruiscono tane sotterranee ma sfruttano depressioni del terreno o protezioni naturali preesistenti fra la vegetazione. Sono più sensibili dei conigli alla frammentazione del territorio.

    cinciallegra La Cinciallegra (Parus major, Linnaeus 1758) è la più grande tra gli uccelli appartenenti alla famiglia dei Paridi.
Di lunghezza circa 15 cm,con apertura alare di 22-25 cm presenta un piumaggio verdastro sul dorso, con coda e ali grigio bluastre. Il capo e la gola sono di colore nero lucido, con guance bianche. Il petto giallo è attraversato longitudinalmente da una linea nera dalla gola all'addome che, nei maschi, è leggermente più larga.

    olmo

Ulmus è genere delle Ulmaceae che comprende alberi denominati olmi diffusi naturalmente in Europa, in Asia e in Nordamerica e largamente utilizzati come piante ornamentali e soprattutto nella silvicoltura e nell'arboricoltura da legno.

Possono raggiungere 20-25 m di altezza; le foglie sono decidue, semplici, ovoidali a margine seghettato e con la lamina fortemente asimmetrica. I fiori sono ermafroditi con ovario supero e riuniti in infiorescenze. Il frutto è una samara.

Gli olmi sono stati pesantemente decimati da una malattia detta grafiosi, provocata da un fungo di origine asiatica, giunto in Europa intorno al 1920 e in Nordamerica nel 1928.

    salcerella

Lythrum salicaria (Lythraceae)
Generalità: pianta erbacea perenne originaria dell'Europa e dell'Asia. Produce folti ciuffi, alti 100-150 cm, costituiti da sottili fusti eretti, semilegnosi alla base, a sezione quadrata, di colore verde-bruno; le foglie sono opposte, talvolta leggermente arrotolate, lanceolate e prive di picciolo; l'intera pianta è ricoperta da una sottile peluria rossastra. Per tutta l'estate sull'apice dei fusti si può notare una lunga spiga costituita da numerosi fiori rosa intenso, a 5-7 petali; in autunno il lythrum produce numerose capsule semilegnose contenenti i semi. Molto diffusa in Europa come pianta ornamentale, viene anche utilizzata in erboristeria; in alcune zone del mondo viene considerata pianta infestante e ne è vietata la vendita.

  Pag.68 piscialetto

Il taràssaco comune (Taraxacum officinale, Weber ex F.H.Wigg. 1780) è una pianta a fiore (angiosperma) appartenente alla famiglia delle Asteracee.
L'epiteto specifico ne indica le virtù medicamentose, note fin dall'antichità e sfruttate con l'utilizzo delle sue radici e foglie.
È comunemente conosciuto anche come dente di leone e soffione, o anche con lo storpiamento del nome in taràssacco.
Uno dei nomi comuni del tarassaco è anche piscialetto (in Veneto pìsacàn) poiché ai bambini viene di solito raccontato che chi lo coglie la notte bagnerà il letto, da cui il nome. In piemonte viene comunemente chiamato girasol.

    garofani selvatici Dianthus sylvestris Wulfen
Pianta erbacea perenne, cespitosa e con radice lignificata; cauli fiorali da ascendenti a eretti, lunghi fino a 50 cm, di rado fino a 60 cm, glabri e scarsamente ramificati, ingrossati ai nodi, a volte arrossati verso l'apice.
Fiori
In genere solitari, all’apice dei fusti, delicatamente profumati, a volte quasi inodori; epicalice formato da squame all’incirca orbicolari e acute, con mucrone ± evidente, lunghe all’incirca ¼ del tubo calicino; calice gamosepalo, cilindrico, con striature ± evidenti, provvisto di 5 denti triangolari con apice da ottuso ad acuto; corolla con diametro che può arrivare fino a circa 2,5 cm, formata da 5 petali completamente glabri, color rosa, in genere tendenti a sbiancarsi verso l’unghia, oppure bianchi, ad apice troncato-arrotondato, a volte tendente ad essere smarginato, e irregolarmente dentellato. Stami 10, stili 2.
    violaciocca E’ resistente, con crescita facile. Ha un portamento cespuglioso, l’altezza massima è circa 60cm. La viola ciocca è una pianta perenne, che tuttavia viene coltivata come biennale. Si può ottenere da semi oppure si possono acquistare le piantine in autunno. Gli splendidi colori della rosa ciocca costituiscono un meraviglioso spettacolo. E’ una pianta che resiste bene alle gelate, e che ritarda la sua fioritura fino a quando la temperatura non è adatta.
  Pag.69 centocchio Centocchio (nome scientifico Stellaria Media). Pianta erbacea annuale o talvolta perenne lunga fino a 80 cm; il fusto è sdraiato con i rami ascendenti, è molto ramificato e spesso produce radici a livello dei nodi a contatto con il terreno; gli internodi sono percorsi longitudinalmente da una o raramente due linee di peli.
Le foglie sono ovali-ellittiche con la base arrotondata o talvolta cuoriforme, l'apice è acuminato, il margine è intero; il picciolo è corto e peloso nelle foglie inferiori, manca in quelle superiori.
I fiori sono riuniti in cime all'apice dei rami, talvolta vi sono fiori solitari all'ascella delle foglie superiori. I sepali, in numero di cinque, sono ovali-oblunghi con l'apice ottuso, sono più lunghi o uguali ai cinque petali bianchi che sono bilobati, cioè divisi in due lobi quasi fino alla base.
  Pag.70 cincia azzurra

Cincia azzurra ( Parus cyanus )
Cincia azzurra (Parus cyranus) rarissima visitatrice dei boschi cedui dell'Europa Centrale
Specie di origine selvatica possibile ma non certa, oppure specie che, per qualche motivo, non può essere inserita in una delle altre categorie (non comprende: casi di incertezza tra C ed E, tutti attribuiti ad E; casi di determinazione erronea successivamente corretti).